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Cercasi Staff.

Lun Feb 15, 2010 12:48 am Da Dante

Dopo che un Forum e' stao creato esso necessita di utenti e sopratutto di buon Staff,ora come ora ho creato questo Topic per i vari combiamenti di Staff,le Pomozioni o chi volesse lasciare lo Staff.
Qui si inseriscono i dati relativi allo Staff,chi volesse diventare Staff o mollare non esiti a scrivere qui,invece le promozioni verranno decise e poi annunicate.


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Messaggio  Altair Ven Mar 26, 2010 4:39 pm

Eccoci, si ritorna alla Seconda Guerra Mondiale (ne sentivate la mancanza?), eppure bisogna dire che The Saboteur non è il solito gioco di guerra. L'idea di Pandemic Studios, sicuramente intrigante, è stata quella di inserire all'interno del triste contesto storico la vicenda personale di Sean Devlin, una storia di vendetta, un uomo che da solo oserà sfidare nientemeno che il regime nazista nel tentativo di ridare libertà (e colore) a una Parigi decorosamente ricreata in ogni minimo particolare.

Qui non avrete a che fare con le classiche trincee, i plotoni che avanzano o le missioni tattico/militari tipiche di tanti altri titoli. Sean Devlin non è un soldato ma un semplice pilota irlandese, simpaticamente sboccato e amante di alcool e donne, che si ritroverà a prendere parte parte attiva nella Storia contando unicamente sulle sue forze. L'incipit narrativo del gioco si presenta pertanto in maniera discretamente originale, esulando dagli abusati cliché relativi al soldato tutto onore, coraggio e spirito patriottico. L'impressione iniziale è quella di una buona dose d'aria fresca in una trama che avrebbe dovuto alternare le personali pulsioni del protagonista alle note vicende relative alla capitale francese.

Abbiamo usato il condizionale, e non a caso. Già verso la metà dello sviluppo, Tom French, Lead Designer del titolo, aveva dichiarato: "Tutte le missioni e gli obiettivi rientreranno nella storia di Sean. Con Mercenaries abbiamo appreso il modo di introdurre il giocatore in una determinata area di gioco, fornirgli una specifica missione e, a seguito di ciò, innescare altri eventi che servano a far proseguire la trama." Ciò è sicuramente vero, ogni missione ci porterà ad avanzare nella storia, ma per amor di verità dobbiamo anche precisare che gran parte degli atteggiamenti di Sean non potranno che apparire forzati e in alcuni casi decisamente banali.

Parigi come Sin City: tutto bianco e nero, con una spruzzata di rosso per le bandiere naziste. Spetterà a voi riportare i colori nei vari quartieri liberandoli uno dopo l'altro.
Un uomo potrò anche cercare la propria vendetta e sfidare il mondo, ma certo è che il nostro Sean appare quasi fin troppo compiaciuto di lanciarsi nell'impresa, come fosse davvero tutto "soltanto" un gioco. Insomma: parliamo del più catastrofico conlfitto della storia, parliamo di nazisti e di una città ridotta in schiavitù. Quel pathos che tutti ci saremmo aspettati sembra così essere smorzato dalle pose goliardiche del nostro eroe, sbruffone e rissoso, ma non così accattivante come potrebbe essere un Nathan Drake a caso. L'impressione è che si sia voluto in qualche modo attenuare la drammaticità del conflitto invogliando il giocatore a sbizzarrirsi in quel parco giochi in bianco e nero in cui Parigi si è tramutata.

Al di là di questo, il concept rimane comunque quello abituale del team Pandemic: come i due Mercenaries, anche The Saboteur intende offrire un open-world vasto, variegato e ricco di spunti per nuove tipologie di missioni. Lo scopo di un simile approccio è proprio lasciare il giocatore libero di decidere liberamente quali incarichi accettare e come portarli a termine; ecco perchè sarete sempre e solo voi a scegliere se affrontare a viso aperto i soldati delle SS oppure adottare tattiche squisitamente stealth e agire senza dare nell'occhio.

Sean sarà anche tanto avventato ma è impensabile che possa vincere la guerra senza alcun alleato. Nel corso della storia ci troveremo quindi a collaborare con le forse della resistenza francese e quelle dell'intelligence britannica, che ci daranno via via istruzioni sui punti nevralgici da colpire e gli strumenti ideali per attaccare le forze tedesche.

Ogni missione portata a termine con successo avrà due risultati: da un lato alimenterà le speranze della popolazione, la quale si attiverà sempre di più nei confronti delgi oppressori con una maggiore voglia di combattere, dall'altro riporterà il colore in ciascuno dei quartieri liberati. Parigi infatti sarà ricreata con un bianco e nero spiccatamente retrò, macchiato unicamente dal rosso sangue delle bandiere naziste. Dopo tutta quella monotonia cromatica, sarà quasi un sollievo vedere i colori sulla vostra TV ad alta definizione...

Come detto in precedenza, il giocatore sarà libero di scegliere il modus operandi che più gli è congeniale. L'approccio silenzioso e furtivo andrà bene in alcuni casi, mentre in altri non si potrà far altro che affrontare ad armi spianate i nemici, scegliendo punti di copertura idonei e sventagliando pallottole in ogni direzione. Le fasi stealth sono però quelle meno riuscite: l'intelligenza artificiale sembra non solo eccessivamente permissiva ma totalmente becera persino dopo avervi avvistato più volte. Basterà infatti nascondersi per qualche istante per placare gli animi e riprendere la propria strada senza troppi problemi.

The Saboteur ci metterà alla prova in diversi contesti, tra cui delle sessioni al volante.
Sean è dotato inoltre di doti atletiche encomiabili e dovrete imparare ad approfittarne scalando gli edifici e raggiungendo postazioni elevate. Ogni livello è infatti sviluppato con una certa verticalità, in modo da consentire svariati percorsi e scorci mirabili sulla città di Parigi. Ci sarà anche da combattere sulla distanza, percorrendo i tetti della città al fine di piazzare alcune cariche esplosive. Non si tratta di un militare professionista, ma Sean sembra perfettamente a suo agio nell'utilizzare tutti i gingilli che gli alleati sapranno procurargli.

Nelle fasi in cui sarete costretti a fuggire, potrete ovviamente fare uso di svariate vetture. Sean è un pilota provetto e non si farà problemi a spingere sull'acceleratore e spalmare sull'asfalto schiere di nazisti armati fino ai denti. Le sessioni di guida sono piacevoli: nulla di troppo complesso, e generalmente si presentano come buon diversivo rispetto alle missioni a piedi.

Avrete già capito che a livello di gameplay The Saboteur rivela essere l'ennesimo miscuglio di generi differenti: ci si arrampica, si spara in terza persona, si agisce furtivamente e si guida in maniera spericolata. La volontà di offrire una simile gamma di opzioni è meritevole di plauso, il risultato finale lo è un po' meno.

Nonostante spunti indubbiamente interessanti e missioni in linea con il background narrativo del gioco, il titolo sviluppato da Pandemic sembra essere alla disperata ricerca di una propria identità. Perché non conta la quantità di ingredienti inseriti nel calderone ma la qualità. L'impressione finale è che il team abbia voluto accontentare tutti, senza però essere in grado di soddisfare pienamente nessuno. Un gioco che avrebbe potuto essere una valida alternativa ai "classici" sandbox ma che in ultima analisi si rivela solo incompleto
voto 8
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